Gli ulivi secolari
Gli Ulivi Secolari
I monaci Basiliani, per sfuggire alle persecuzioni di Leone III Isaurico, abbandonarono la Cappadocia tra l’XI° ed il XII° secolo, e rifugiatisi nell’alto Salento, si insediarono nelle grotte poste sul crinale dell’altopiano delle Murge, diffondendo i progrediti sistemi bizantini della coltivazione dei campi.
In particolare rivitalizzarono la coltivazione dell’olivo andata abbandonata con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente.
Sicuramente, l’impianto dell’oliveto della contrada Rialbo, in cui predomina la varietà Ogliarola Barese, risale a questo paziente lavoro dei monaci Basiliani. Anche se non si può escludere che molti degli olivi presenti nella contrada abbiano un’età ancora più vetusta.
Gli attuali uliveti
L’antico impianto, prevalentemente costituito dalla varietà Ogliarola Barese, è stato integrato, a partire dagli anni “70 del secolo scorso, con altre varietà quali Leccina, Coratina, Cima di Melfi, Frantoio, Pecholine e Biancolilla, nonché, per la sola A.A. Rialbo Piccola, Nocellara. Questa ricca varietà di cultivar consente oggi di produrre olii extra vergini di categoria superiore con attributi di fruttato ed intensità, a seconda della miscela usata, variabile tra il leggero e l’intenso.